Amo profondamente la pittura ed ogni forma di arte.

Il mio blog è per coloro che sanno scoprire cose nuove anche a pochi km di casa, sono curiosi della vita e credono che la felicità si possa conquistare amando le piccole cose.

sabato 3 marzo 2018

Luci del Nord - Impressionismo in Normandia


Furono gli artisti inglesi nei primi anni del XIX secolo a scoprire il fascino della Normandia, attratti ancora con spirito romantico dalle scogliere ripide a picco sul mare, dal cielo grigio tempesta, dal vento turbinoso che sollevava le onde e le portava fino al cielo, una sola macchia indistinta di grigio che fondeva acqua e nuvole. E poi appena lasciata la costa, verso l’interno, minuscoli villaggi di case di pietra e frutteti. A questi stessi paesaggi guardarono con occhio diverso i pittori di una generazione successiva che rifuggivano la visione romantica della natura e scelsero di riprodurre fedelmente le vibrazioni della luce, il sottile muoversi delle onde, la trasparenza dell’aria dipingendo en plein air, all’aria aperta, di fronte ‘al motivo’. Ne è un esempio questa mostra, perfetta, una sequenza di dipinti che raccontano circa 60 anni di storia della pittura, il lungo e vario dialogo degli artisti con la natura della Normandia. Ci sono le marine delicate e preziose di Boudin e quelle di Jonkind pittore di cieli, atmosfere vibranti e luci, i due maestri che avvicinarono Monet alla pittura di paesaggio. Ci sono opere di Monet, un (raro) paesaggio di Renoir, Dufy e nomi meno noti che sorprenderanno il visitatore con la delicatezza delle loro visioni.

Eugène Boudin - Trouville la jetée à marée haute (1888-1895 ca)

Una settantina di opere, poco viste nei circuiti tradizionali e questo è uno dei meriti dell’esposizione, che non punta su opere facilmente riconoscibili. Una dopo l’altra raccontano la Normandia, i suoi porti tranquilli, i cieli grigi, i giardini ombrosi; non la definirei pittura impressionista, non tutta almeno, l’impressionismo ‘vero’ è limitato a pochi anni e ad una cerchia ristretta di artisti, ma ‘pittura di impressione’ si, una pittura apparentemente facile, pennellate libere, giochi di luce, riflessi sull’acqua, l’assenza totale del disegno e di un impianto ragionato e accademico della visione. Si sente in molte delle tele esposte la felicità dell’artista di fronte al motivo, la volontà energica di riprodurre sulla tela un insieme di luci e di colori che solo ‘per caso’ danno vita a forme riconoscibili.
Il consiglio è quello di soffermarsi sui particolari, sulle vele delle barche spiegate al vento, sulle nuvole che sembrano davvero scorrere nel cielo, sui riflessi che fanno brillare le foglie de ‘La fattoria di Saint-Simeon’ (1873) di Loius-Alexandre Dubourg che evoca la 'Colazione sull’erba' di Monet dipinta pochi anni prima (l’opera di Monet fu realizzata tra il 1865 e il 1866). Incantevole ‘Trouville – la jetée à marée haute’ (ca 1888) di Eugène Boudin, immagine logo della mostra, un quadro piuttosto piccolo con una straordinaria profondità, lo sguardo si perde all'orizzonte che sembra lontanissimo, immagina il mare aperto al di là del faro, quasi percepisce il rumore sottile dei remi della barchetta che ci passa di fronte. Per molti sarà una scoperta Frank Myers Boggs americano trasferitosi in Francia, presente in mostra con opere molto evocative: ‘Luogotenenza a Honfleur’ (ca. 1885) è giocato su poche tonalità, grigio, marrone , rosa antico stese a larghe macchie di colore eppure riconosciamo tutto, gli edifici, gli alberi delle navi ormeggiate, vediamo la luce del pomeriggio che accarezza gli edifici e li definisce ai nostri occhi, senza disegno, senza linee di contorno, colore puro e .. magia della pittura vera. Perché questi pittori non erano solo ‘occhi’ (parafrasando una celebre frase di Cezanne rivolta a Monet) erano anche cuore e anima e sono riusciti a trasformare un pezzo di tela e una manciata di colori in tubetto (appena inventati, peraltro, i colori nei tubetti di zinco avevano reso possibile la pittura fuori dall’atelier) in immagini dal fascino eterno. Non visioni statiche di un paesaggio studiato al tavolino, ma immagini di attimi, la sensazione fugace di un riflesso di luce, di un momento di assoluta bellezza. C’è una grande poesia in tutte queste opere e chi le guarda anche velocemente non potrà non esserne colpito.
C’è anche Monet, ovviamente, che in Normandia era cresciuto. Il suo ‘Pescatori sulla Senna a Rossy (1882) è .. un Monet appunto, bellissimo e poco conosciuto. Solo due tonalità, verde e ocra e pennellate piccole e indefinite, ma i sette pescatori, magia di Monet, resi con pochi tratti rapidi, non sono figurine indistinte, tutt’altro, sono uno differente dall’altro, ciascuno con un atteggiamento suo proprio (vale la pena osservare l’abilità di questo straordinario artista): c’è quello che aspetta con la pipa in bocca, quello seduto sul bordo di una piccola barca con la mano in tasca, quello che ha appena lanciato la sua lenza nell’acqua e quello che aspetta, rassegnato e paziente, da un po’. 
Claude Monet - Pescatori sulla Senna a Rossy (1882)

Nelle tele di Ludovic Lepic le vele appena accennate e quasi nere sembrano dipinte a inchiostro ed evocano la sofisticata pittura giapponese.
Gli anni passano e la pittura va oltre l’impressione, accogliendo nuove suggestioni. I piccoli tratti rapidi cominciano a sparire, lasciano il posto a larghi piani di colore piatto. Ne ‘Le pont de pierre a Rouen’ (1881) di Charles Angrand le silouhettes delle signore avvolte in lunghi cappotti sono macchie piatte di colore nero nella notte blu ed evocano le geishe nei loro kimoni, con una sottile allusione alle stampe dell’Ukyo-e.
E infine Raoul Dufy, il suo ‘Le bassin du Roy au Havre’ del 1907 coloratissimo ha le tinte dense e vivaci dei fauves e di Matisse, piatte superfici di colore puro, una accanto all’altra a definire gli edifici affacciati sul porto.

Auguste Renoir - Coucher de soleil - vue de Guernesay (1893 ca.)

Volevano oggettività di visione questi artisti, riprodurre solo ciò che vedevano. Sono riusciti a tramandare a noi delle immagini così suggestive e ricche di atmosfera che continuano ad incantare e a far rivivere il fascino di quei luoghi.

Il sito ufficiale della mostra.

La mostra è al Forte di Bard a Bard (Aosta) fino al 17 giugno 2018.

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